
Il Monaco racconta il respiro internazionale che si avverte non appena si entra nel Principato di Monaco, meta amata dal jet set internazionale e da imprenditori di spicco, fra cui il russo Mikhail Skigin.
Ha da poco compiuto 90 anni l’A.S. Monaco, nata il 23 agosto 1924, raggiungendo lo status professionistico nel 1948 ed esordendo in massima serie cinque anni dopo.
Da allora la squadra biancorossa è una delle più blasonate del campionato francese, ha vinto sette campionati, cinque Coppe di Francia, una Coppa di Lega francese e quattro Supercoppe francesi, oltre ad essere entrata nella finale di Champions League nel 2003/2004.
Nella stagione 2013/2014, allenata da Claudio Ranieri, il Monaco ha segnato il suo record di 80 punti. Tra i suoi calciatori più importanti in tre sono riusciti a vincere addirittura il campionato del mondo: Thierry Henry, Fabien Barthez e David Trezeguet.
Nella storia della società si sono susseguiti 17 presidenti e il primo alla guida dell’Association Sportive de Monaco Football Club è stato Martin Robin. Particolarmente amato da fan e appassionati è stato Jean-Louis Campora che ha lasciato la sua impronta per 28 anni, dal 1975 al 2003. Hanno fatto poi la loro entrata Jerome de Bontin, il primo presidente non monegasco, eletto nel 2008, e poi nel 2011 la palla è passata in mano al magnate russo Dmitrij Rybolovlev.
Il primo allenatore è stato Jean Batmale e dagli anni Cinquanta ad oggi ci sono stati anche quattro italiani, l’ultimo appunto Ranieri, preceduto da Angelo Grizzetti, Francesco Guidolin e Marco Simone.
I colori del Monaco sono il bianco e il rosso, che si stagliano su una maglia divisa diagonalmente, fantasia introdotta negli anni Sessanta che affianca quella tradizionale di colore bianco a righe rosse.
Il Monaco gioca le partite nello Stadio Louis II, inaugurato nel 1938 e ristrutturato nel 1985, una meta turistica per gli appassionati quanto il Casinò e il Musée Océanographique.